Una sensazione diffusa
Non è mai troppo tardi né troppo presto per sentirsi senza una direzione. È una sensazione con cui la maggior parte di noi dovrà combattere ad un certo punto della propria vita, e alcuni (i più fortunati?) sono “condannati” a sentirsi in continua ricerca lungo tutto il viaggio.
E quindi, il primo passaggio da mettere in atto è quello di sospendere il giudizio su noi stessi, interrompere il rovinare di pensieri che suonano tutti allo stesso modo: “ho xx anni e non so cosa fare della mia vita”. E a seguire: “avrei potuto”, “avrei dovuto”, “se solo avessi”.
Ok, ora possiamo iniziare: in questo articolo vedremo insieme perché è utile cambiare il proprio punto di vista sulla questione e quant’è importante porsi le giuste domande. Le risposte si celano lì. Parleremo anche di valori personali e dell’importanza che rivestono nella ricerca di uno scopo personale. Iniziamo dal primo passaggio.
Sentirsi senza una direzione: la sindrome della deriva
Ad un certo punto ti fermi, e guardi quello che hai. Non ti corrisponde, non ti piace, ti fa stare male.
E quindi la domanda è: come sei finito lì dove sei?
Questo fenomeno, per analogia, prende il nome di sindrome della deriva: sentirsi come trascinati dalla corrente verso un luogo che non avevamo in programma di raggiungere. Come quando ti appisoli sul gonfiabile, e poi ti accorgi di esserti allontanato troppo.
E, all’improvviso, ti senti senza una direzione.
Forse perché, prima di salire su quel materassino, ti sei fatto poche domande su:
Qual è il mio scopo?
Cosa voglio raggiungere?
O semplicemente perché pensavi che quel bagno in mare sarebbe durato poco, giusto il tempo di rinfrescarsi. Hai scelto quel lavoro per necessità, forse perché non avevi altra scelta. Ma ora ti senti alla deriva. Cosa puoi fare, da domani, per dare una via da seguire al tuo materassino?
Focalizzare una direzione
Chiediti innanzitutto dov’è che vuoi arrivare, non metterti in viaggio senza avere chiaro dove portare il tuo materassino, perché il mare aperto può fare più paura della destinazione, se non sai come affrontarlo (e perché). Fa paura anche solo immaginarlo.
Diventa tu il capitano, renditi parte attiva del percorso. Dai un nome all’isola che vuoi raggiungere.
Tu, caro lettore, mi dirai: è proprio questa la parte difficile, il passo che non riesco a fare. Questo perché spesso sbagliamo le domande che ci poniamo.
“Che cosa VOGLIO fare?”
È un quesito che ci pone di fronte ad una vastità di risposte possibili. Restringiamo il campo.
“Che cosa mi PIACE fare?”
Meglio, ma comunque non applicabile a tutti. Uno dei temi ricorrenti delle persone che accusano di sentirsi senza una direzione, deriva proprio dal fatto di non riuscire a rispondere adeguatamente a questa domanda.
Da COSA a CHI
E quindi io ti chiedo:
“Chi vuoi ESSERE?”
- Cosa ti renderebbe gratificato nel futuro?
- Come vorresti essere ricordato, una volta che non ci sarai più?
- E il lavoro che stai facendo, quanto ti permetterebbe di seguire questo scenario?
- In alternativa, che tipo di attività ti darebbe questa possibilità?
- Hai le competenze?
- Cosa puoi fare per ottenerle?
Questo è solo un suggerimento di ragionamento a imbuto, che va sempre più in profondità. Tutto parte però dalla propria realizzazione personale, dal CHI, e da lì far derivare il CHE COSA.
E ti chiedo ancora: potendo scegliere oggi, con tutte le condizioni favorevoli, che cosa sceglieresti?
Ritorno al nostro viaggio in mare, al materassino. Ora vedi un’isola, che sembra lontana, ma si vede a occhio nudo. Allena le tue braccia, ti porteranno lì.
Conosci i tuoi valori?
Hai focalizzato uno scenario di benessere personale, che parla di te e di nessun altro su questo mondo. È la tua isola. Ma come essere sicuri che non sia un miraggio, un abbaglio derivante dalla mancanza di speranza?
L’aver focalizzato il CHI ci ha permesso di accedere ad elemento importante che compone il puzzle della propria realizzazione, che sono i valori.
Per me, ad esempio, uno dei valori più importanti è la possibilità di poter esprimere la mia creatività. E l’ho capito partendo dall’immaginare lo scenario, e da lì ho provato a ricavare cosa per me è importante e imprescindibile.
- Cosa per te è irrinunciabile?
- Come ti sentiresti se questo aspetto non fosse presente nella tua vita?
- Perché?
Dopo questo brainstorming, ti invito ad utilizzare questa lista di valori, così che tu possa individuare i tuoi e capire se effettivamente quell’isola parla di te.
Individuane 10. Poi 5. E infine 3.
Prendi il tuo tempo.

La ricerca della direzione è un’opportunità
Sapere cosa si vuole dalla vita, da subito, è una realtà più unica che rara. Se avverti un senso di vuoto e ti senti senza una direzione…vedila come un’opportunità.
Non è da tutti interrogarsi sul significato e il senso del proprio agire. È l’inizio di un viaggio che ti porterà su quell’isola, che per molti si chiama “Isola che non c’è”. A te il compito di dimostrare che esiste, e che sta aspettando te.
Se vuoi iniziare questo percorso di ricerca insieme a me, prenota un incontro online.
Informazioni sull’autrice
Federica Mancuso
Psicologa. Sono specializzata in benessere lavorativo e personale e il mio obiettivo professionale è quello di permettere alle persone di creare una vita a propria immagine e somiglianza. E quindi la propria realizzazione.