Esci dalla tua zona di comfort
E fallo adesso, per andare incontro a tutta la vita che c’è!
Ma perché uscire dalla zona di comfort a tutti i costi?
La narrazione moderna vede l’uomo o la donna che ferma o rallenta la propria corsa come un individuo sostanzialmente perduto.
I guru della motivazione e della pseudopsicologia ritengono che il vero benessere sia oltre la barricata, escludendo totalmente la possibilità di trarre anche un briciolo di benessere dalla propria zona comoda. E quindi all’urlo di:
“LASCIATE OGNI SPERANZA O VOI CHE VI FERMATE NELLA ZONA DI COMFORT”
Si spinge l’individuo a correre, produrre, investire su di se, perché “tu stesso sei l’unico capitale che può farti fruttare milioni, ma solo se sei disposto ad andare oltre ogni limite!”
(ovazione)
E quindi rimanere nell’agio della propria comodità significa necessariamente negarsi la possibilità di sviluppo, e quindi di una vita felice.
Così, come dato di fatto che si può appiccicare sulla fronte di ognuno e bollarlo come “coraggioso” o “piantagrane”.
Eppure nella zona di comfort si sta così bene, perché tutta questa esigenza di vivere in bilico?
Siamo sicuri che questa area sia unicamente una gabbia dorata in cui ci si rinchiude per paura di affrontare la vita?
Un’orrenda realtà da cui è meglio fuggire, per non rischiare il fallimento?
Proviamo a cambiare il punto di vista
Cerchiamo di andare oltre la concezione superficiale che la zona di comfort è sempre pericolosa. È la sensazione di casa, è una situazione in cui i livelli di ansia e stress sono sotto controllo.
È quindi la situazione che ci permette di stare in equilibrio, galleggiare in un ambiente in cui si è a proprio agio.
Una situazione amica.
E allora perché ci annoiamo nella zona di comfort?
Perché non sei più in zona di comfort.
Se la noia, la ripetitività, la routine hanno preso il sopravvento è perché quell’equilibrio di cui parlavamo prima si è venuto a rompere, pesando troppo su un lato e lasciando scoperte aree importanti.
I bisogni non vengono più soddisfatti.
E quindi ti chiedo:
Che caratteristiche ha la tua zona di comfort?
Prova ad immaginare, ad esempio, una situazione protettiva e familiare, in cui ti senti a tuo agio nell’esprimere te stesso.
- Di cosa ti occupi?
- Che ambiente ti circonda?
- Che equilibrio e traguardi hai raggiunto?
L’analisi della propria zona di comfort aiuterà a comprendere maggiormente di cosa si ha bisogno in quel momento e cos’è che ci farebbe fermare e dire:
“ah! ora sì!”
E tu mi chiederai:
Se poi ad un certo punto non sto più bene?
Potrai espandere anche la tua area accogliente e comoda, così che da monolocale diventi un fantastico appartamento con giardino.
E se poi ad un certo punto sto bene?
Beh, ottimo no?
Conosci la tua zona di comfort
L’invito non è quello di fuggire, quanto di creare la situazione idonea al proprio benessere e tranquillità.
Questo non vuol dire fermarsi, ma avere una base solida da cui evolvere continuamente, per espandere sempre di più la propria zona comoda.
Quest’area è prima di tutto da conoscere, perché ci dà informazioni su che aspetto ha la nostra serenità.
Quando arriva la frustrazione e il bisogno di cambiamento, allora quello è il campanello di allarme per allargare i confini
Il cambiamento non è di per sé positivo se non si ha chiara qual è la vita che vogliamo per noi.
E anche fermarsi non è una condanna al fallimento, ma un’esigenza che, quando nasce, è da ascoltare. Non esiste solo un cambiamento esterno, di obiettivi da raggiungere, ma anche di esigenze e bisogni da ascoltare.
Se senti il bisogno di metterti maggiormente in contatto con i tuoi reali bisogni e renderli obiettivi da raggiungere, puoi prenotare una una consulenza con me.
Informazioni sull’autrice
Federica Mancuso
Psicologa. Sono specializzata in benessere lavorativo e personale e il mio obiettivo professionale è quello di permettere alle persone di creare una vita a propria immagine e somiglianza. E quindi la propria realizzazione. Scopri di più.